Finalità

Il Conservatorio Etnobotanica è un centro di ricerca e documentazione per lo studio della Botanica applicata e dell’Etnobotanica, con finalità di conservazione del sapere antico e con uno sguardo verso il futuro, l’innovazione e la crescita culturale. Le finalità si possono sintetizzare come segue:

  • valorizzazione di tipo sostenibile delle risorse botaniche, naturalistiche, storiche e culturali;
  • contrasto delle condizioni di isolamento e di marginalità sociale e culturale cui spesso sono condannate tante aree interne dell’Appennino;
  • attivazione di flussi turistici caratterizzati prevalentemente da interessi di tipo culturale e scientifico (Università), di provenienza nazionale ed internazionale;
  • promozione di un sistema di recettività diffusa, basata sul sistema del paese albergo;
  • creazione di possibilità occupazionali dirette a favore di giovani laureate e laureati, anche per contrastare il triste fenomeno dell’esodo intellettuale che negli ultimi decenni ha assunto in Basilicata ed in particolare nel nostro comprensorio, dimensioni preoccupanti;
  • sviluppo di attività economiche nel settore delle piante officinali, dell’agricoltura di qualità e delle produzioni tipiche;
  • sviluppo di attività economiche indotte, nel settore dei servizi (ristorazione, trasporti, commercio, ecc.);
  • miglioramento generale delle condizioni di vita delle popolazioni locali.

Censimento - Classificazione

Il cuore pulsante del Conservatorio Etnobotanica e di tutte le collezioni è l’erbario nel quale sono censite e ordinate migliaia di piante. Tra le collezioni si annoverano anche spermoteca e xiloteca che hanno la funzione di censimento di semi e parti di legno. L’allestimento di un erbario, che ha funzione di censimento delle specie botaniche d’interesse etnobotanico, richiede una serie di strumenti e materiali per agevolare il lavoro nelle varie fasi. Qui sono riportati gli strumenti:

  • Raccolta: zappetta, vanghetta, forbice, coltellino, carta da giornali, sacchetto, macchina fotografica, quaderno di campagna o computer, cartina topografica, matita, lente d’ingrandimento, barattolini in plastica, pinzette da laboratorio.
  • Determinazione: lente d’ingrandimento, stereoscopio, microscopio, pinzette da laboratorio, forbici, vetrini e sostanze di contrasto, testi e libri di botanica sistematica e di ecologia vegetale.
  • Essiccazione: ambiente secco e asciutto non all’esterno, carta assorbente, asse rigida e un sistema per comprimere gli strati (una pressa o semplicemente dei pesi).
  • Montaggio: fogli da erbario, spilli metallici, strisce di carta o nastro adesivo telato, forbici, biro.
  • Conservazione: armadietti o scaffali di conservazione, computer o registro con le specie presenti, antiparassitari, locale secco e asciutto, climatizzatore, congelatore.

Raccolta campioni

La raccolta dei campioni avviene soprattutto quando la specie si trova nella fase di fioritura e/o fruttificazione. Si deve raccogliere l’esemplare intero soprattutto per le specie erbacee e quindi scavare anche con una zappetta estraendo ove possibile la radice. La raccolta della stessa specie può avvenire nelle varie stagioni per avere i caratteri sistematici nelle varie fasi fenologiche (giovanile, fioritura, fruttificazione, seme, ecc.). Per le specie arboree si utilizza una forbice da potatura per raccogliere i rami con le foglie, i frutti e altre parti che possano essere utili per la determinazione. Durante la raccolta dei campioni si fanno una serie di osservazioni sulla zona, la posizione del ritrovamento e l’ecologia. Si annotano data di raccolta e altri elementi servendosi di un quaderno di campagna, un computer, una bussola e una cartina topografica. I campioni si possono raccogliere in contenitori o metterli direttamente nei giornali di essiccazione.

Determinazione di una specie vegetale

La determinazione di una pianta, consiste nel riconoscerla e identificarla nella famiglia, nel genere, nella specie ed eventualmente nella sottospecie. La lente d’ingrandimento o lo stereoscopio servono per osservare la corolla, la foglia, il seme, la tomentosità e tutti i caratteri che possano avere importanza nell’identificazione . Per altre specie (es. genere Festuca) bisogna preparare dei vetrini con delle sezioni di parti che hanno rilevanza tassonomica e sistematica. La determinazione si fa utilizzando dei libri specialistici e delle chiavi analitiche (dicotomiche d’identificazione) le quali con una buona conoscenza della sistematica e dei vocaboli botanici permette di riconoscerne la specie. Per alcune specie il campione conviene sottoporlo a specialisti della famiglia o del genere, per evitare determinazioni errate.

Essiccazione

Questa fase è una delle più delicate, perché si può compromettere l’essiccazione a favore del marciume, della muffa e quant’altro possa rovinare il campione. Si utilizzano dei giornali asciutti e una pressa o più semplicemente delle aste rigide con dei pesi sopra. Dopo un giorno che sono sotto pressa si cambia la carta già umida e si sistemano alcune foglie o altre parti in modo che non abbiano pieghe. Il cambio della carta si deve fare ogni due giorni, perché se dovesse essere umida favorirebbe l’ammuffimento. Il tempo di essiccazione dipende dalla specie, dalle sue dimensioni, dalla quantità di acqua contenuta dai tessuti, dalla capacità della specie a trattenerla e dal periodo di erborizzazione. Le piante grasse e le conifere per essiccarsi ci impiegano anche un mese. I bulbi e i tuberi si devono, prima dell’essiccazione, devitalizzare con alcol o altri composti oppure con la bollitura in acqua.

Montaggio

Il montaggio è la fase che consente di fissare il campione ormai essiccato sul foglio, utilizzando una striscia di carta o un pezzo di nastro adesivo telato e degli spilli metallici. I fogli da erbario in basso sulla destra hanno uno spazio dove è scritto il nome volgare e scientifico in latino (nomenclatura binomia, es. Castanea sativa Miller) con il genere, la specie e il nome di colui che lo ha classificato o eventualmente anche di quello che l’ha riclassificato. Altra indicazione è la famiglia della specie considerata, il legittimario (chi l’ha determinata, il proprietario, chi l’ha raccolta), il luogo (eventualmente coordinate e altitudine) e periodo di raccolta. Sulle note eventuali si possono mettere il nome dialettale, gli utilizzi le credenze sulle piante e tutte le informazioni scientifiche e culturali ritenute utili per chi dovrà studiare la specie erborizzata.

Conservazione

Per la conservazione è necessario un locale fresco, asciutto e areato. In questo locale si sistemano degli scaffali in legno o altro materiale, chiusi o aperti a secondo delle condizioni di luce, perché i campioni devono stare il più possibile al riparo da fonti luminose. Si sistemano in scaffali ordinati per famiglia e in delle cartelline ordinate per genere. Il problema sono i parassiti tra cui alcuni insetti che divorano i vegetali secchi quindi bisogna proteggerli con prodotti chimici (es. naftalina, canfora) che spesso risultano più nocivi all’uomo, oppure congelare una volta l’anno il campione ben chiuso nella plastica per devitalizzare gli organismi dannosi. Sicuramente una soluzione migliore è il controllo della temperatura, con un condizionatore oppure ubicando la stanza di conservazione in un locale dove la temperatura, mantiene una temperatura al di sotto dei 18 C°. Accanto alla stanza di conservazione serve un locale per l’osservazione con stereoscopio e altri strumenti, un computer o un registro dove sono inventariate tutte le specie presenti nell’erbario.