Il Conservatorio Etnobotanica è un centro di ricerca e documentazione per lo studio della Botanica applicata ed Etnobotanica che ha come finalità oltre la conservazione e catalogazione, la ricerca e lo studio delle piante in relazione con l’uomo.
Inaugurato sabato 13 Novembre 2021, è locato in un palazzo settecentesco del comune di Castelluccio Superiore, piccolo centro storico della Basilicata dalle peculiarità uniche quali la bellezza, il silenzio, la natura, i colori, la luce, la gente e le tradizioni.
Nasce tutto da qui, dal Parco Nazionale del Pollino e dalla forte convinzione che, attraverso dei progetti innovativi che pongono le basi della conoscenza del passato, si potranno avviare dei progetti di crescita culturale e socio-economica.
Dal punto di vista operativo, il Conservatorio sarà il terminale scientifico di una rete sentieristica sviluppata in modo da consentire a studenti e ricercatori di cogliere la ricchezza floristica del territorio e gli aspetti peculiari e specifici della vegetazione in area mediterranea.
Promossa da Fondazione VOS, si è sviluppata ricercando le necessarie sinergie con enti, università, scuole, imprese ed organizzazioni territoriali. Il Conservatorio è stato finanziato dalla Fondazione VOS.
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.
Nadia Ruggiero
Segretaria
info@conservatorioetnobotanica.it
Maria Laura Cucchiararo
Segretaria
Demia Gioia
Comunicazione
comunicazione@fondazionevos.it
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.
La conoscenza delle piante accompagna costantemente la storia dell’uomo: per esso le piante sono state alimento, medicina, materia prima per attrezzi e utensili, colorante, mezzo per adornare e accrescere la bellezza del corpo, ecc. Ecco perché non esiste civiltà che non abbia legato la propria sopravvivenza alla conoscenza e all’utilizzo delle piante. Il Conservatorio Etnobotanica di Castelluccio superiore (PZ) nasce con la consapevolezza che la conoscenza del mondo delle piante, un tempo, aveva un ruolo centrale nelle grandi civiltà. In questo passato dove il rapporto uomo-piante affonda radici solide e sicure, grazie alla ricerca e agli studi condotti con il Conservatorio si scoprono i valori fondanti della nostra civiltà, pienamente condivisi dal Centro: rispetto per l’ambiente, tutela del patrimonio paesaggistico, sostenibilità, sostegno alle popolazioni delle aree marginali, identità territoriale e culturale, sviluppo sostenibile.